martedì 13 novembre 2007

I principi dell’allenamento.

L’obiettivo principale dell'allenamento è quello di indurre adattamenti biologici che migliorino la performance. Gli adattamenti si verificano però, seguendo programmi molto precisi e finalizzati, differenziati per quan­to riguarda frequenza e durata delle sedute nonché tipo di allenamento (forza, velocità, resistenza, ipertrofia..).

Principio del sovraccarico

Per indurre un miglioramento di una determinata attività, bisogna applicare il principio del sovraccarico funzionale.

Infatti praticare una forma di attività fisica da un livello di in­tensità superiore rispetto al normale, induce modificazioni biologiche tipiche del processo allenante da cui deriva un miglioramento prestativo.

La parte difficile nell'impostare un programma di allenamento sta nel delineare caso per caso un'appropriata miscela di frequenza, intensità e du­rata del carico allenante in relazione all’obiettivo da raggiungere.

Il concetto di personalizzazione dell'allenamento e quindi della progressione dei carichi di lavoro si applica agli atleti di vertice, ai soggetti sedentari, ai disabili e anche ai cardiopatici che necessitano di “rimessa in funzione”.

Principio della specificità

Il concetto di specificità si riferisce al fatto che l'allena­mento induce modificazioni metaboliche e fisiologiche spe­cificamente connesse al tipo di sovraccarico imposto. Un preciso tipo di lavoro, ad esempio un allenamento di forza e potenza, causa modificazioni metaboliche e fisiologiche riferibili a questo tipo di allenamento, mentre un lavoro di tipo aerobico porterebbe ad un miglioramento della funzionalità cardiovascolare tipica delle prove di resistenza.

I benefici delle due forme di alle­namento non sono scambievoli, ma rimangono specifici.

Il principio della specificità si applica anche alle varie discipline sportive.

Principio delle differenze interindividuali.

Sono molti i fattori che a livello individuale possono diffe­renziare l'effetto dell'allenamento. Uno di questi è il livello di capacità aerobica (cioè una buona capacità di resistenza). Raggiunto questo primo step, come dicevo prima in merito al “principio del sovraccarico” è bene sapere che gli effetti dell'allenamento sono ottimizzati se il carico di la­voro è tarato sulle capacità atletiche individuali e su un obiettivo specifico.

Principio della reversibilità

Per “allenamento” si intende l’insieme degli stimoli allenanti che tendono a provocare nell’organismo quegli adattamenti grazie ai quali la prestazione fisica può migliorare. Per “disallenamento” si intende la perdita degli adattamenti ottenuti con l’allenamento, di solito conseguente alla sospensione degli allenamenti stessi. Questa condizione si verifica abbastanza rapidamente dal mo­mento in cui si smette di seguire un programma allemnante. Dopo solo 1 o 2 settimane il disallenamento coinvolge l'aspetto metabolico e quindi le capacità prestative; dopo alcuni mesi, ogni modificazione precedentemente indotta dall'allenamento finisce per scomparire.

È interessante notare che anche per gli atleti ben allenati, gli effètti di anni di allenamenti sono transitori e reversibili.

Fate diventare l’allenamento parte integrante del vostro stile di vita, è questo il segreto per stare bene a lungo!!

mercoledì 7 novembre 2007

Attività fisica ed Osteoporosi.

L’osteoporosi è una riduzione della massa ossea, trasecolare e corticale, diffusa o localizzata che deriva da uno squilibrio tra il riassorbimento e la neoformazione ossea; i fattori regolatori sono sistemici (ormoni, ioni, vitamina D, farmaci) e locali (sollecitazioni meccaniche).

Dopo la menopausa 1/3 delle donne è affetta da osteoporosi.

I fattori di rischio noti, sono l'età, il sesso femminile, la menopau­sa precoce e la magrezza, tutti strettamente legati alle variazioni dei livelli ormonali.

Un altro importante fattore di rischio è rappresentato dalla sedentarietà, in relazione alla mancata stimolazione dell'osso tra­mite la sollecitazione prodotta dal movimento.

Inoltre anche il fumo ed il con­sumo di alcool costituiscono un fattore di rischio per l'osteoporosi.

Ricordiamoci che l'osteoporosi diventa sintomatica soltanto quando insorge una frattura (l'osso portico infatti è più fragile ed un impatto anche ridotto può provocare una frattura). Come avviene a livel­lo dei corpi vertebrali, a rarefazione dell'osso trabecolare ne favorisce il collasso con microfratture e deformità a cuneo o a vertebra di pesce.

Ma vediamo come l’attività fisica promuove la rimineralizzazione ossea.

Lo stress meccanico provocato da tale attività (tensione e pressione esercitate dai muscoli sullo scheletro) promuovono l'attivazione degli osteoblasti (cellule responsabili della deposizione di tessuto osseo) e contrastano così la perdita di massa ossea. Più in dettaglio, a seguito della compressione e decompressione dei cristalli ossei secondaria al movimento, le superfici stesse dei cristalli si elettrizzano producendo correnti, che costituiscono un potente stimolo all'attività osteoblastica.

È pertanto univeralmente accettato che una attività fisica volta ad incrementare il carico meccanico sullo scheletro previene e ritarda la progressione della perdita di massa ossea anche in età avanzata. Inoltre alcuni dati suggeriscono che il miglioramento dell'equilibrio e l'aumento della massa muscolare che si verificano tramite un esercizio appropriato costituiscano ulteriori fattori di protezione riguardo al rischio di frat­ture patologiche a seguito di cadute.

Oltre alla classica indicazione di esercizio aerobico condotto sotto carico (attività di cammino, esercizi in estensione), recenti studi sem­brano indicare che soprattutto un potenziamento muscolare (allenamento con i pesi) ha una indicazione specifica, comportando un maggior impatto sulla densità ossea (aumenta). È altresì dimostrato che gli effetti positivi dell'attività fisica si mantengono solo se questa si mantiene costante nel tempo, frutto di una modificazione dello stile di vita del soggetto che diventa attivo.

In caso di frattura, l'attività fisica previene le complicanze legate alla immobilzzazione. Una volta consolidata la frattura, il soggetto verrà gui­dato nello svezzamento dal busto e negli esercizi di tonificazione muscolare e di postura, che consentano il massimo recupero funzio­nale.

Effetti positivi dell’attività fisica sull’apparato locomotore in età adulta ed anziana.

Effetti sul muscolo.

Studi scientifici hanno dimostrato che un allenamento regolare produce cambiamenti microscopici e macroscopici a livello della struttura e della funzione muscolare.

Nell’allenamento con i pesi la forza aumenta fin dalla prima settimana, poi continua ad aumentare più lentamente fino a circa 12 settimane se i criteri di intensità progressiva sono corretti.

I meccanismi di tale aumento sono diversi nel tempo.

In termini generali, l’aumento della massa muscolare dipende dall’ipertofia delle miofibrille, che vengono stimolate da un allenamento specifico, in misura molto maggiore rispetto ad un allenamento generico di tipo aerobico.

L’aumento della forza muscolare, è spiegato in gran parte dall’aumento della massa e della resistenza muscolare (quest’ultima intesa come la capacità muscolare di protrarre lo sforzo nel tempo, prima che l’accumulo di cataboliti manifesti la fatica muscolare).

L’attività fisica quindi agisce in primo luogo, contrastando la diminuzione della massa muscolare (sarcopenia) tipica dell’avanzare dell’età, e producendo invece un’ipertrofia delle fibre muscolari.

I risultati di studi clinici relativi all’allenamento finalizzato al potenziamento muscolare in soggetti adulti ed anziani, mostrano un incremento della massa, della forza e della resistenza muscolare alla fatica; aspetti questi che hanno ripercussione positiva sulla potenza muscolare.

Attività fisica (AF) e patologia articolare (PA).

La PA include forme degenerative come l’artrosi, ed infiammatorie come l’artrite reumatoide; è caratterizzata da dolore e limitazione di movimento.

Fino a pochi anni fa si riteneva che le articolazioni affette da patologie degenerative o infiammatorie dovessero essere tenute a riposo per ridurne l’usura, per questo motivo era sconsigliata qualsiasi forma di movimento.

In realtà l’immobilità comporta una maggiore riduzione della massa ossea e di quella muscolare, una più rapida perdita di forza, flessibilità ed equilibrio.

Oggi sappiamo che l’esercizio fisico regolare incide positivamente su dolore e sulla flessibilità, gli esperti consigliano quindi ai soggetti in fase no acuta di praticare attività mirata.

AF ed artrosi.

L’artrosi è una patologia articolare cronica caratterizzata da lesioni degenerative della cartilagine articolare.

L’attività sportiva ad alto impatto (che preveda salti o comunque considerevole sovraccarico articolare) può predisporre ad artrosi localizzata, mentre l’attività fisica regolare ad impatto basso o moderato previene l’artrosi: la mobilizzazione dell’articolazione ne favorisce infatti il trofismo.

L’attività fisica indicata nell’artrosi in fase di stato, è quella aerobica a basso impatto coadiuvata da esercizi di mobilità e blando potenziamento muscolare.

All’approccio specifico si dovranno associare per un ottimale recupero funzionale, la rieducazione propriocettiva e dell’equilibrio, l’educazione ergonomica.

AF e Rachialgia (mal di schiena) .

Le rachialgie prendono nomi diversi a seconda della localizzazione, prevale come frequenza la lombalgia, seguita dalla cervicoalgia, ma il dolore può irradiarsi agli arti e dare origine a quadri di lombosciatalgia, cruralgia, cervicobrachialgia.

È un disturbo che riconosce da una parte numerosi fattori di rischio inerenti il soggetto, come la patologia articolare, l’età, il sesso femminile, la familiarità, aspetti psicologici (nelle forme croniche) e dall’altra fattori di rischio estrinseci come: il sovraccarico della colonna (lavorativo o sportivo) e le abitudini di vita (sedentarietà, posture scorrette…).

Durante la fase acuta sono indicate manipolazioni, fisioterapia, posture, esercizi antalgici e se occorre, trattamento farmacologico.

Durante la fase di stato, e nella prevenzione delle recidive, studi clinici dimostrano l’importanza dell’attività motoria regolare e specifica a basso impatto, la rieducazione propriocettiva e dell’equilibrio, l’educazione all’ergonomia del gesto.

giovedì 5 aprile 2007

Nuoto e sviluppo della personalità

Ho voluto iniziare la sezione dedicata agli argomenti, intenzionalmente con un articolo sul nuoto e i suoi risvolti sulla personalità, dato che ancora oggi purtroppo parlare di movimento e delle sue espressioni implica una visione dell’uomo come macchina perdendo di vista invece l’integrazione mente – corpo; una visione olistica ormai quasi universalmente accettata ma forse certe volte non ben compresa.

Mente e corpo si influenzano a vicenda!

La mente condiziona il corpo (somatizzazione): un tipico esempio ce lo abbiamo quando prima di un evento importante, accusiamo senso di vomito o una forte emicrania, in questo caso la condizione di ansia e disagio viene trasmessa al soma.

Il corpo condiziona la mente: è scientificamente dimostrato che un’attività motoria adeguata migliora la circolazione sanguigna a livello cerebrale, incrementando capacità mnemoniche ed attentive e favorendo l’innalzamento dell’umore attraverso la liberazione di endorfine e serotonina.

La personalità, intesa come modo di essere e di agire dell’individuo è la risultante dell’interazione tra

  • componenti biologiche genetiche ed ereditarie
  • e condizioni socio – cultutali (ambiente)

sulle prime non possiamo agire direttamente, ma sulle seconde si..

Nella personalità, si distinguono poi quattro aree:

  1. a. cognitiva
  2. a. affettivo –emozionale
  3. a. sociale
  4. a. organica

Introduciamo un concetto, quello di “intelligenza della specie” intesa come un patrimonio in dotazione presente in ognuno di noi fin dalla nascita.

Consideriamola come una borsa piena di informazioni raccolte dai nostri avi e giunta fino a noi, e pensiamo un attimo, che è impossibile aver ricevuto dai nostri antenati solo una ristrettissima eredità limitata al colore degli occhi, a quello dei capelli o della pelle, senza psichismi, conoscenze, inviti, divieti frutto di esperienze vissute.

In altre parole è come se ci fossero stati trasmessi oltre ai caratteri somatici anche delle fobie ancestrali (ambientali e relazionali) inconsce , che rappresentano si il deterrente principale alla relazione qualora attivate ai loro massimi livelli, ma se recuperate e sublimate attraverso il gioco, il movimento, la scoperta, rafforzano l’immagine di “se”, migliorando la vita di relazione quindi la personalità.

In conclusione sublimando le fobie ambientali attraverso il movimento in ambiente naturale (fortemente stimolante) si risolveranno automaticamente quelle relazionali ad esse connesse.

Tra le fobie ambientali, quella che adesso ci interessa è la “paura delle acque profonde” (inconscia), che come le altre se sublimata opportunamente permette un notevole ritorno di immagine di “se” in senso positivo, riassumibile in questi punti, a vantaggio delle aree della personalità:

  • nell’area cognitiva si svilupperanno i processi percettivi e la capacità di risolvere i problemi.
  • nell’area sociale si svilupperà la capacità di collaborazione e rispetto delle regole.
  • nell’area affettivo emozionale, si sviluppano perseveranza, intraprendenza, sicurezza e fiducia in se.

Ecco perché nuotare non è soltanto mero galleggiamento e propulsione, ma ancor prima significa aver integrato aspetti psichici ed aspetti motori, guadagnandone in ritorno di immagine e personalità.



© Copyright 2007 Maicol Masuzzo. All rights reserved.


Dimagrimento. Effetti associati tra dieta ipocalorica e attività fisica individualizzata.

Vediamo perché atteggiamenti comuni quali la sola restrizione calorica o la sola attività fisica non portano spesso al raggiungimento degli obiettivi di calo ponderale.

Numerosi studi hanno evidenziato che questi due atteggiamenti, separatamente non bastano a garantire un calo di peso, ma hanno altresì posto in evidenza che un programma di attività fisica individualizzata, associato a restrizione calorica potenzia notevolmente il processo di calo ponderale.

Il bilancio energetico deve tenere in considerazione il rapporto tra entrate ed uscite, come su una bilancia l’ago non si sposta qualora sui due piatti vi sia lo stesso peso, la massa corporea non varia se l’apporto energetico (Kcal assunte) eguaglia la spesa energetica.

Quest’ultima costituita da:

  • Metabolismo basale
  • Attività fisica
  • Azione dinamico specifica degli alimenti (DSA)

Occorre fare chiarezza fin da adesso su un punto, l’obiettivo è si il calo ponderale ma ancor di più è importante intaccare le scorte di grasso (FM) preservando quelle di massa magra (FFM), ciò è possibile associando :

  • Riduzione dell’apporto calorico in base al fabbisogno giornaliero non oltre 500 – 1000 Kcal/die ad
  • Attività fisica individualizzata grazie alla quale il tessuto metabolicamente attivo (muscolo) resta intatto.

La sola restrizione calorica, non è sufficiente a garantire un calo ponderale duraturo e stabile perchè difficile da mantenere nel tempo, ma soprattutto incapace di modificare certi aspetti metabolici, infatti dopo un certo lasso di tempo lo stimolo della fame sarà così forte che tutto il peso perduto verrà riguadagnato.

Per comprendere meglio consideriamo la “teoria del punto di equilibrio” che definisce per ogni soggetto la massa corporea e la relativa massa grassa; qualora vi sia una deviazione tra questi due parametri, l’organismo farà di tutto per ristabilire l’equilibrio stimolando la sensazione di fame.

Più precisamente il tutto avviene a livello ipotalamico dove bassi valori plasmatici di leptina (sostanza liberata dagli adipociti) viene percepita come riduzione della massa grassa, quindi deviazione del PDE e conseguente sensazione di fame.

La restrizione calorica da sola non ha alcuna incidenza su PDE (anzi).
Molti farmaci così come l’attività fisica adeguata, spostano invece il PDE ad una massa corporea e grassa inferiore, ecco perché l’associazione dieta ipocalorica/allenamento individualizzato garantiscono i migliori risultati.

Riassumo i benefici dell’attività fisica individualizzata associata a restrizione calorica per il calo ponderale

  • Aumenta il dispendio calorico giornaliero
  • Facilita la mobilizzazione di lipidi dal tessuto adiposo ed il loro utilizzo
  • Aumenta la perdita di massa grassa preservando la massa muscolare
  • La preservazione della massa muscolare contrasta la riduzione del metabolismo basale che normalmente accompagna la riduzione dell’apporto calorico
  • Rende inutile ricorrere ad una piu severa restrizione alimentare
  • Rappresenta un indispensabile elemento della salute.



© Copyright 2007 Maicol Masuzzo. All rights reserved.

domenica 1 aprile 2007

Programmi Individualizzati

Qualsiasi siano le tue necessità, qualunque sia il tuo obiettivo, analizzando la situazione di partenza e valutando la tua funzionalità, creerò un programma di allenamento su misura per te tenendo conto di disfunzioni o patologie.
Ecco alcuni esempi di programmi individualizzati:

“Rimessa in funzione” dopo un periodo di inattività.
Se hai deciso di iniziare a muoverti, fallo nella manierà più opportuna, potrai godere di tutta l'efficacia del movimento finalizzato, senza sprechi di tempo e in tutta sicurezza.

Allenamento estetico: dimagrimento, incremento della massa muscolare, tono ed equilibrio posturale.
Iniziare a muoversi senza avere ben chiaro come farlo, può farti perdere tempo sulla tua tabella di marcia.. costruiamo insieme un programma specifico, sostenibile ed adeguato; al quale associeremo magari dei consigli alimentari.

Ipertrofia muscolare e integrazione.
Programma specifico per l'incremento della massa muscolare.


Obesità, ipertensione, diabete, osteoporosi, cellulite.
Si tratta di un programma specifico pensato in base alla patologia in questione, al suo grado di acutezza e alla sua cronicità, al fine di migliorare la tua qualità di vita e la tua efficienza fisica.

Preparazione all’intervento chirurgico dell’arto inferiore e successiva rieducazione funzionale post-riabilitativa.
Interventi come la ricostruzione del LCA (piuttosto frequente negli sportivi) hanno migliori risultati in termini di ripresa funzionale post-operatoria se vi è stato un lavoro preparatorio specifico a monte.


Prevenzione e trattamento del mal di schiena e delle disfunzioni legate all’avanzare dell’età.
Un programma mirato contro il mal di schiena permette di alleviarne i sintomi e prevenirnee le recidive.
Ad oggi colpisce indistintamente,giovani e meno giovani, soggetti fisicamenti attivi e sedentari, allora la strategia migliore da seguire sarà quella di prevenire il primo attacco attraverso il movimento, ma qualora si manifesti comunque, imparare a gestirsi e alleviarne il dolore per mezzo di esercizi specifici, di presa di coscienza e di stretching.

Rieducazione funzionale nelle problematiche di spalla, ginocchio e caviglia.

Preparazione specifica nel ciclismo strada e Mtb.
Grazie ad esperienze dirette e conoscienze scientifiche, pianificherò il tuo programma di allenamento per migliorare la tua performance.


Preparazione agli sport invernali.
Programma specifico per la preparazione alla stagione invernale sulla neve, col fine di prevenire infortuni e migliorare la tua resistenza generale ,così che tu possa godere delle giornate in montagna in tutta libertà.



Lezioni i nuoto.
Lezioni individualizzate per esigenze:
  • acquaticità /avviamento per bambini e adulti
  • per l'affinamento della tecnica e migliramento della performance nei più esperti.
  • per megliorare l'efficienza fisica nei soggetti diversamente abili


© Copyright 2007 Maicol Masuzzo. All rights reserved.

Test

Una pianificazione dell’allenamento che si rispetti inizia sempre da un’analisi della situazione di partenza, i test in quest’ottica rappresentano gli strumenti di valutazione oggettiva indispensabili prima – durante – dopo

UTILITA’ DEL TEST nel processo di allenamento:

· Permette l’analisi della situazione di partenza (è una “fotografia” dello stato di condizione iniziale)
I risultati di questa prima analisi sono utili per elaborare e pianificare un programma di allenamento adeguato

· Permette il controllo dei risultati ottenuti e quindi la stesura di un nuovo programma allenante, per dare stimoli sempre nuovi ed evitare un adattamento statico ai precedenti.


COMPOSIZIONE CORPOREA.

Con questo test grazie al reperimento di pliche cutanee e alla misurazione di alcune circonferenze, sarà possibile ricavare dati precisi in merito alla tua composizione corporea e conoscere quindi i valori di massa magra (FFM), massa grassa (FM), i relativi Kg, la distribuzione regionale del tessuto adiposo, il BMI, il peso ideale. Inoltre inserendo valori quali peso, altezza, età, frequenza cardiaca a riposo sarà possibile stimare le tue frequenze cardiache allenanti ed il tuo metabolismo basale.


TEST DI FORZA.

Test che permette di stabilire per i diversi gruppi muscolari il carico massimale e quindi il carico allenante da utilizzare nelle sedute, così da sollecitare l’apparato locomotore al meglio delle tue potenzialità.


TEST AEROBICO.

Grazie a questo test eseguito su run o su cocloergometro avremo una stima del tuo stato di condizione generale, del massimo consumo di ossigeno (VO2max) delle tue frequenze cardiache allenanti. Aspetti utili a elaborare un programma per obiettivi lipolitici, di fitness o prestativi.

TEST PER LA VELOCITÀ E RAPIDITÀ

Oltre alla forza veloce viene valutata anche la capacità di accelerazione

Corsa sui 30 e sui 60 metri

Corsa sui 300 metri (resistenza alla velocità)


TEST DI MOBILITA’ ARTICOLARE.

Tendono a rilevare il range di movimento (R.O.M.) delle varie articolazioni, informando sull’eventuale disfunzione delle strutture associate all’articolazione stessa ( barriere anatomiche, elastiche)

Utili a definire la necessità di un programma di stretching, al fine di migliorare il ROM, ma anche gli scambi tra i tessuti.




Consulenza nutrizionale

Nel linguaggio corrente il termine "dieta" viene spesso abusato e inteso come un regime alimentare atto al dimegrimento..ciò non è del tutto corretto.
Questo termine deriva dal greco diaita che signigica "tenore, regole di vita" indica pertando un regime alimentare igienicamente corretto (equilibrato e razionale).
Gli scopi fondamentali dell'alimentazione si possono riassumere in questi punti:

  • Fornire ENERGIA: per i processi vitali
  • Funzione PLASTICA: per l’accrescimento o il continuo rinnovamento cellulare
  • Funzione REGOLATRICE: data dalle vitamine e minerali
  • Fornire ACQUA

Pertanto un'alimentazione adeguata per quantità e qualità provvederà a soddisfare tali scopi, mentre nel caso opposto si evidenzieranno casi di malnutrizione (obesità e patologie correlate nell'iper. Dimagrimento e minore resistenza alle malattie nell'ipo.), non andranno dimenticati poi gli aspetti psico sociali che un buon rapporto con il cibo può dare.

Q
uindi considerando le tue attuali abitudini alimentari, ti insegnerò a mangiare meglio in base alle tue esigenze (calo, mantenimento o aumento ponderale), condizione essenziale perchè un programma di attività fisica sia efficacie, gratificante e i risultati ottenuti duraturi nel tempo.





© Copyright 2007 Maicol Masuzzo. All rights reserved.

Consulenza per allenamenti

Capita spesso di vedere persone che si allenano in maniera estenuante, altrettanto spesso la loro capacità di centrare l'obiettivo è compromessa dall'adeguatezza del programma d'allenamento svolto.
  • “starò facendo la cosa più giusta per me..?
  • “è ormai del tempo che mi alleno, quali progressi ho fatto..? e soprattutto li ho fatti..?”
  • “potrei fare di più..?”
Queste sono solo alcune delle domande che ci poniamo quando non si ha una chiara idea sulla pianificazione dell’allenamento, sull’obiettivo da raggiungere, su come e in quanto tempo è possibile raggiungerlo.

LA PIANIFICAZIONE
, intesa come organizzazione ed analisi del processo di allenamento, è il presupposto essenziale a rendere efficace un programma allenante, perché:

  • basata su dati individuali e oggettivi di partenza
  • considera gli aspetti peculiari della scienza dell’allenamento (fisiologia, biochimica, anatomia biomeccanica..)
  • valuta i risultati ottenuti per mezzo di test, per dare stimoli sempre nuovi
In fin dei conti si tratta di dare un senso logico al lavoro da svolgere (per la costruzione di un immobile viene elaborato e seguito un progetto, ognuno nel proprio lavoro elabora un business plain con obiettivi e strategie…) questo per fare in modo che le risorse investite ci portino in maniera controllata, al massimo risultato ottenibile.

Puoi allenarti da un giorno o da anni, ma sei sicuro di esprimere le tue reali potenzialità…?



© Copyright 2007 Maicol Masuzzo. All rights reserved.


venerdì 30 marzo 2007

Chi è il Personal Trainer

Il Personal Trainer è il professionista del benessere a 360°, è un laureato in scienze motorie che unisce al background tecnico in continua formazione, conoscenze di psicologia comportamentale ed elementi di comunicazione motivante per instaurare rapporti professionali duraturi e gratificanti.

Grazie ad un colloquio preliminare e a delle valutazioni oggettive e specifiche, atte a rilevare il tuo stato di forma ed efficienza fisica, sarò in grado di definire e quindi farti raggiungere gli obiettivi, in relazione alle tue esigenze e ad eventuali disfunzioni o patologie.
Ma sarò anche una guida, un consigliere, un amico.
Con me troverai motivazione e divertimento.

Oggi, "il tempo libero" rappresenta un vero status simbol, allenandoci insieme avrai la garanzia di ottimizare quello che hai deciso di dedicare al tuo benessere, traendo tutta l'efficacia dagli esercizi pensati per te.



© Copyright 2007 Maicol Masuzzo. All rights reserved.

Cosa posso fare per te

Per allenamento nel linguaggio corrente si intende un processo di esercitazione teso al miglioramento di certe capacità e funzionalità, al fine di incrementare la propria performance e quindi raggiungere l'obiettivo, sia questo estetico o "terapeutico".

Pertanto la costruzione di un programma di allenamento deve essere fatta tenendo conto di vari aspetti: psicologici, anatomici, nutrizionali, fisiologici e patologici e non può essere fatta per improvvisazione ed in forma empirica.

Tenendo conto di questi aspetti, pianificherò con cura la tua attività attraverso l'uso razionale del più potente "farmaco" che natura ha messo a disposizione dell'uomo: il farmaco movimento, dosato ed organizzato su misura per te.

  • quando un programma viene fatto su misura, questo aspetto lo rende estremamente efficace,
  • se ce ne sarà necessità, ti consiglierò l'alimentazione più adeguata per ottenere i migliori risultati in abbinamento al programma allenante
  • lavorerò al tuo fianco durante le sedute insieme, suggerendoti le migliori strategie per ottimizzare il lavoro e accelerare il raggiungimento degli obiettivi,
  • ti stimolerò continuamente sull'esecuzione cosciente ed ottimale del gesto per potenziarne gli effetti,
  • valuterò ad intervalli regolari i risultati ottenuti, in base ai quali mi sarà possibile pianificare nuovi stimoli allenanti.
La cura per i dettagli, il mantenimento del giusto livello di motivazione e una gestione ottimale del tempo, differenziano la seduta eseguita con un Personal Trainer piuttosto che da soli.
Fino a poco tempo fa il Personal Trainer era un lusso che soltanto personaggi famosi potevano permettersi, oggi la scelta di essere seguito da un professionista è si elitaria, ma condizionata solo dalla volontà di svolgere un lavoro attento, capace di portarti ad esprimere le tue reali potenzialità.




© Copyright 2007 Maicol Masuzzo. All rights reserved.

La nostra strada verso l'obiettivo

Allenarci insieme significa individualizzare l'attività che dovrai svolgere, quindi grazie a degli step specifici avrò la possibilità di conoscerti meglio e comprendere le tue necessità (dimagrimento, aumento della forza e trofismo muscolare, ricerca del benessere generale, miglioramento prestativo, prevenzione dell'invecchiamento, preparazione allo sport, ad un intervento o ripresa funzionale post- operatoria)

Ecco i punti salienti del nostro percorso:

  1. l'identificazione dei tuoi bisogni e della tua storia prossima e remota
  2. l'analisi della situazione di partenza (test)
  3. la definizione degli obiettivi a breve, media, e lunga scadenza
  4. la definizione dei mezzi e delle strategie per raggiungerli
  5. l'attività proriamente detta
  6. la verifica dei risultati


L'anamnesi:
Consiste nella raccolta di dati oggettivi sulla tua persona.
Durante il nostro primo incontro oltre alla raccolta dei dati anagrafici, ponendoti domande specifiche, avrò un quadro completo riguardo i tuoi stili di vita, la tua nutrizione, la tua storia atletica e traumatologica, e su ogni aspetto che possa condizionare il nostro lavoro insieme.

I test
Rappresentano uno strumento di valutazione oggettiva della tua funzionalità, e del tuo stato di forma nel momento in cui si eseguono, sono pertanto un potente mezzo che ci permetterà di comprendere la situazione di partenza, e ripetendoli nelle medesime condizioni dopo un lasso di tempo prestabilito, i risultati ottenuti.
Ne esistono di vari tipi a seconda delle necessità individuali.
Riguardo ai momenti di somministrazione, predisporrò io quelli più adeguati.

  • In senso generale potremo disporre una batteria di test, per valutare il tuo stato di forma e la tua efficienza fisica basale (che escluda quindi incompatibilità all'esercizio fisico) valutando anche la tua composizione corporea.
  • Se le tue necessita o ambizioni sono la perdita di massa grassa, l'incremento di massa muscolare o comunque il raggiungimento di un peso forma

- Valuteremo la tua coposizione corporea (quindi il BMI, il rapporto MASSA GRASSA/ MASSA MAGRA, il peso ideale, le CIRCONFERENZE, il tuo METABOLISMO BASALE -RMR-).
- senza dimenticarne altri comunque essenziali

  • Se invece le tue ambizioni sono riferite alla prestazione atletica

- Valuteremo comunque la composizione corporea
- Effettueremo poi test specifici per disciplina sportiva (su cicloergometro, su run, agli attrezzi)



  • Se le tue necessità sono invece di carattere funzionale (esercizio pre /post- operazione), saranno necessari test specifici in questo senso.



La definizione degli obiettivi e dei mezzi e strategie
I tuoi dati sono stati raccolti, nei limiti delle mie possibilità pianificherò per te l'attività motoria più adeguata per centrare l'obiettivo, definendo strategie e mezzi per raggiungerli.

Lo svolgimento del programma insieme
Adesso possiamo iniziare il nostro programma fianco a fianco,durante l’intera lezione seguirò in maniera vigile l’allenamento, suggerendoti le migliori modalità per ottimizzare il lavoro e accelerare il raggiungimento degli obiettivi, correggerò eventuali cattive esecuzioni e controllerò attentamente che il carico di allenamento, il numero delle serie e delle ripetizioni siano adeguate, stimolandoti continuamente su un esecuzione cosciente del gesto...solo così potrà esserci apprendimento e non banale addestramento!

La verifica dei risultati
A scadenze prestabilite valuteremo i miglioramenti, adeguandoci ad essi ci garantiremo sempre stimoli estremamente allenanti.

Copyright 2007 Maicol Masuzzo. All rights reserved.